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“A mia madre”
Non sempre il tempo la beltà cancella, o la sfioran le lacrime e gli affanni; mia madre ha sessant’anni e più la guardo e più mi sembra bella. Non ha un sorriso, un guardo, un riso, un atto che non mi tocchi dolcemente il cuore; ah! se fossi pittore, farei tutta la vita il suo ritratto! Vorrei ritrar la quando inchina il viso perch’io le baci la sua treccia bianca, o quando, inferma e stanca, nasconde il suo dolor sotto un sorriso… Pur, se fosse un mio prego in cielo accolto, non chiederei di Raffael da Urbino il pennello divino, per coronar di luce il suo bel volto: vorrei poter cambiar vita con vita, darle tutto il vigor degli anni miei, veder me vecchio, e lei, dal sacrificio mio, ringiovanita.
di Edmondo De Amicis.
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