IngredientiSpaghetti - prosciutto cotto - burro - cipolla - funghi - vino rosso - animelle d'agnello - uova - panna - parmigiano - sale - pepe
PreparazioneRosolate del prosciutto cotto tagliato a striscioline nel burro, sgocciolatelo e tenetelo in caldo.
Fate imbiondire una cipolla ben tritata nel fondo di cottura, unite dei funghi freschi affettati, e cuocete lentamente mescolando con delicatezza.
A cottura ultimata sgocciolate i funghi con una schiumarola e uniteli al prosciutto già rosolato. Nel medesimo condimento, aggiungendo un bicchiere di vino, sbollite delle animelle d’agnello affettate, unite i funghi e il prosciutto che avete tenuto in caldo e condite con sale e pepe appena macinato.
Portate a cottura degli spaghetti, unite al sugo delle uova battute con panna e parmigiano, e scaldate finché le uova si saranno legate alla pasta. Condite gli spaghetti cotti al dente e servite a parte del parmigiano.
NOTE STORICHE:
Il re che fece l’Italia giocava a biliardo, fumava il sigaro, era di modi un po’ bruschi e amava la buona tavola. Nel corso dell'Ottocento, il Piemonte svolse in campo gastronomico un ruolo di sintesi tra Italia e Francia, divenendo un vero vivaio di cuochi, tra i quali spiccava Giovanni Vialardi, che per 30 anni fu al servizio della Corte sabauda sotto il regno di Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II, al quale dedicò la "lombata di cinghialetto alla Re galantuomo".
Fu proprio con Vittorio Emanuele II che si affermò
per la prima volta una lista dei vini in abbinamento ai cibi, che includeva una selezione dei vini rossi locali, come il pregiato barolo tanto amato dal primo Re d'Italia.
Nei lauti pranzi del re non mancavano mai i suoi golosi piatti preferiti: tajarin, selvaggina al civet o alla brace, bagna caoda (rigorosamente condita con solo aglio, olio e acciughe), ma anche semplicissime uova sode servite tritate con il condimento di prezzemolo e olio.
Le pietanze venivano cucinate talvolta dal cuoco di corte e più spesso dalle mani di Rosa Vercellana, Contessa di Mirafiori, prima amante e poi moglie morganatica del sovrano. La tradizione vuole che l'unione fra i due si basasse sia su motivi passionali che gastronomici.
Pare che costei avesse le qualità di una cuoca superba e che Vittorio, "pezzo d'uomo amante della caccia, delle belle donne e del cibo" pretendesse da lei una costante attenzione al "regal palato".