Epifania

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view post Posted on 3/1/2014, 06:31
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Befana di Giovanni Pascoli

Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda…tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda…ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda… tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti…
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila…
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte.



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Data 6 gennaio
Religione Cristianesimo
Avvenimento celebrato Visita dei Magi
Festività correlate Battesimo di Gesù, Natale
Tradizioni profane Tradizione della Befana, scambio di doni



L'Epifania od anche Epifania del Signore ha come sinonimo Befana (corruzione lessicale di epifania, da cui anche Pefana, attraverso bifanìa e befanìa). Nel linguaggio contemporaneo, è una festa cristiana celebrata il 6 gennaio, cioè dodici giorni dopo il Natale. Nei Paesi in cui non è di precetto, viene spostata alla domenica tra il 2 e l'8 gennaio. Con la Pasqua, l'Ascensione, la Pentecoste ed il Natale, quella dell'Epifania costituisce una delle massime solennità che la Chiesa celebra. Il termine epifania deriva dal greco antico, verbo ἐπιφάινω, epifàino (che significa "mi rendo manifesto") e dal discendente sostantivo femminile ἐπιφάνεια, epifanèia (che può significare manifestazione, apparizione, venuta, presenza divina). In San Giovanni Crisostomo 'Eπιφάνια assume la valenza ulteriore di "Natività di Cristo". Al termine principale Epifania si associano termini derivati come per esempio l'aggettivo 'epifanico' ed i sinonimi anzidetti.

Cenni storici

Il termine ἐπιφάνεια veniva utilizzato dai greci per indicare l'azione o la manifestazione di una divinità (mediante miracoli, visioni, segni, ecc.).


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Pala dell'altare maggiore della chiesa parrocchiale di Ortisei consacrata alla epifania e a San Ulderico vescovo. Dipinto di Josef Moroder-Lusenberg del 1880 ca

Nel III secolo i cristiani iniziarono a commemorare, con il termine Epifania, le manifestazioni divine (come i miracoli, i segni, le visioni, ecc.) di Gesù. In particolare, tra queste manifestazioni si sono sottolineate: l'adorazione da parte dei Re Magi, il battesimo di Gesù ed il primo miracolo avvenuto a Cana. Oggi con questo termine si intende, invece, la prima manifestazione pubblica della divinità, con la visita dei Magi (sacerdoti astronomi Persiani) al bambinello Gesù.

Nel mondo ortodosso, alcuni usano il termine Epifania per indicare la festa che cade sempre il 6 gennaio (o tredici giorni più tardi nelle Chiese che seguono il calendario giuliano) e viene più correntemente chiamata Teofania. In questo giorno viene celebrato il battesimo di Gesù nel Giordano, mentre la visita dei Magi, commemorata dai Cattolici di rito latino e da altre Chiese occidentali in una festa a sé, nelle chiese di rito bizantino viene celebrata il giorno stesso del Natale..

Epifanio ci racconta il Battesimo di Gesù come la manifestazione della sua divinità:

« [...] Quando tutto il popolo si fu battezzato, venne anche Gesù e fu battezzato da Giovanni. E allorché uscì dall'acqua, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito Santo in forma di colomba che discendeva e penetrava in lui. E dai cieli venne una voce che disse: Tu sei il mio figlio diretto: in te mi sono compiaciuto. E poi ancora: Io oggi ti ho generato. E in quel momento una gran luce illuminò tutto il luogo. Vedendolo Giovanni gli disse: Tu chi sei? E di nuovo una luce dal cielo a lui: Questo è il mio figlio diletto in cui mi sono compiaciuto. Allora Giovanni gettandosi ai suoi piedi disse: Ti prego Signore, battezzami tu! Ma egli vi si oppose, dicendo: Lascia, perché così conviene si adempiscano le cose »
(Epifanio, Haer. XXX 13,7)
Riguardo alla nascita di Gesù il testo dei Vangeli, come quello di tutte le altre opere di scrittori antichi, è il frutto di un lavoro storico, filologico e dottrinale che richiede delle scelte tra alternative differenti. Ad esempio Epifanio cita un passo del vangelo di Luca 3,22 diverso da quello riportato dalle attuali traduzioni della Bibbia; questa discrepanza è presente in vari codici, tra cui il codice Bezæ: le parole di Dio sono rese σὺ εἶ ὁ υἱὸς μου ὁ ἀγαπητὸς, εγὼ σήμερον γεγέννεκα σε (su ei huios mou ho agapetos, ego semeron gegenneka se, Tu sei il mio figlio prediletto, in questo giorno ti ho generato) al posto di ἐν σοὶ εὐδόκησα (en soi eudokesa, in te mi sono compiaciuto).

I Magi sono stati interpretati come Re Magi per l'influsso di Isaia 60,3, e sono stati attribuiti loro i loro nomi di Melchiorre (semitico), Gaspare (camitico) e Baldassarre (iafetico).

Secondo il Vangelo di Matteo (2,2) i Magi (non precisati nel numero), guidati in Giudea da una stella (αστερα, da ἀστήρ, stella od astro), portano in dono a Gesù bambino, riconosciuto come "re dei Giudei" (Mt 2,2: βασιλευς των ιουδαιων), oro (omaggio alla sua regalità), incenso (omaggio alla sua divinità) e mirra (anticipazione della sua futura sofferenza redentrice) e lo adorano.

Con l'Epifania si celebra la prima manifestazione della divinità di Gesù all'intera umanità, con la visita solenne, l'offerta di doni altamente significativi e l'adorazione dei magi, autorevoli esponenti di un popolo totalmente estraneo al mondo ebraico e mediterraneo. Avvenimento di fondamentale importanza per la tradizione cristiana, che ha trovato riscontro in numerosissime opere d'arte.

Nelle chiese cristiane ortodosse (che seguono il calendario giuliano), il 7 gennaio si celebra la Nascita di Gesù, a causa di una differenza di tredici giorni fra calendario gregoriano, in uso in occidente dal 1582, e il calendario giuliano precedente, ancora in uso in certe chiese ortodosse.

Aspetti folkloristici e culturali dell'Epifania

Nelle varie culture la celebrazione dell'Epifania si accompagna a simboli e tradizioni diverse di derivazione molto antiche (culti solari) frammiste a contaminazioni più recenti come:

la Stella Cometa che guida i Re Magi (tradizione orientale contaminata dal cristianesimo);
l'accensione di fuochi augurali (culti solari);
lo scambio di doni;
le feste popolari;
la tradizione dei regali ai bambini (nella calza), soprattutto nei paesi di tradizione cattolica. In Italia, i doni sono portati dalla Befana (impersonificata da una vecchia brutta ma buona, legata secondo la tradizione all'adorazione dei Magi). In Spagna, i regali sono portati dai Re Magi.

L'Epifania come festività civile

Non in tutti i paesi cristiani il 6 gennaio è riconosciuto come festività anche agli effetti civili. Oltre che in Italia (salvo che nel periodo 1978 / 1985)[4], lo è in Austria, Croazia, Finlandia, in alcuni Länder della Germania, in Grecia, in Slovacchia, in Spagna, in Svezia, in alcuni cantoni della Svizzera, nella Repubblica Dominicana e nel territorio americano di Porto Rico.



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