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MISS HALLOWEEN
All'elezione di Miss Orrore Era presente tutta la popolazione. Ma al momento della premiazione Scoppiò una vera rivoluzione.
La Strega dell'Est che era giunta in finale Per aver trasformato un giudice in maiale Di perdere non ne voleva sapere E si mise a pensare a che poteva fare.
E alla fine di dubbi e tormenti A tutte le Miss fece cadere i denti Con una magia perfettamente castata In mostro trasformò persino una fata.
Dal canto suo la zucca gigante - di portamento non troppo elegante - Sulle candidate cominciò a sputare Una poltiglia gialla che le fece sporcare.
E non contenta dell'operazione Su tutte vomitò la sua colazione. Così che le Miss già senza denti Si trovarono sporche e puzzolenti.
Fu, poi, la volta della vampiressa Pallida in volto e con le occhiaie rosse. Che dal naso di ognuna fece colare Sangue a fiotti per ore e ore.
I giudici, quindi, non sapendo che fare Decisero insieme per chi votare E il premio finale, corona e scettro, fu consegnato a un vero rospetto.
NELLA NOTTE DA HALLOWEEN
Nella notte delle streghe Vi racconto cosa succede.
Ci sono i bimbi per la strada Che insieme recitano una sciarada.
Ci sono vampiri nel loro mantello Che chiedon caramelle a questo e a quello.
Ci sono fantasmi sulla porta Promettono scherzi se non arriva la torta.
Vaga uno scheletro tutto ossa Fu un tempo il corpo di una signora grassa.
Nella notte delle streghe Ecco davvero cosa succede.
Succede che insieme i vivi coi morti Se ne vanno in giro senza passaporti.
Nelle case addobbate a festa Ci sono zucche col cappello in testa.
Sotto la luna nella notte scura Si ode un grido che mette paura.
Succede che i bimbi per l'intera serata Rimangono svegli a fare nottata.
Volete sapere cosa succede Nella notte delle streghe?
Succede che di dormire non ha voglia nessuno Evviva la notte del trentuno!
ARLECCHINO ALLA FESTA SBAGLIATA
Non sapeva Arlecchino Che Halloween non è Carnevale E felice come un bambino Alla festa decise di andare.
Quando la strega seppe la cosa Diventò paonazza e irosa E figurandosi Arlecchino colorato Di disgusto le prese un conato.
Lo scheletro già morto Fu preso da sconforto Nel pensare all'allegria Del giallo, del rosso, del verde e così via.
Il vampiro nel suo pallore Comunicò alla sua corte Che lui non avrebbe preso parte A una festa col colore.
Anche lo spettro non ne volle sapere Di avere a che fare con Arlecchino. E preferì soprassedere Per quest'anno al festino.
Alla fine della consulta Un accordo fu trovato: Si decise che per stavolta Nessuno avrebbe festeggiato.
Non conoscendo il risultato raggiunto Arlecchino si presentò alla festa Vestito di tutto punto Con la maschera e il cappello in testa.
Nè ci rimase più di tanto male Quando si accorse del vuoto totale Anzi, contento di essere venuto Si gettò su tartine, leccornie e passito.
Osservando dallo spioncino Le streghe e i mostri Arlecchino Vedendolo compiaciuto e contento Furono presi dallo sgomento.
In fondo era la loro festa Insensata era la protesta. E desiderosi di festeggiare Si precipitarono ad entrare.
Vedendoli arrivare Corse loro incontro Arlecchino E tutti insieme a ballare e cantare Andarono avanti fino al mattino!
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